Nuova inchiesta di Roberto Montresor pubblicata su “Il Segno” di dicembre per raccontare il contesto sociale ed ecclesiale dei quartieri dove è atteso mons. Delpini dal 12 al 29 gennaio.
Muri scrostati e ammuffiti, zeppi di scritte a spray. Oltre i cancelli, angoli di abbandono con cataste di rifiuti. Ai citofoni, liste di alloggi numerati senza nomi né cognomi, quasi che dentro non ci abitasse nessuno. E in molti casi la versione ufficiale è questa, ma la realtà è che nelle case Aler del Municipio 6 (che comprende Porta Genova, i Navigli e la Barona) il tasso di occupazione illegale è altissimo: 13,8%, primato cittadino secondo solo a quello del Municipio 7 (Gallaratese, San Siro, De Angeli) che si attesta al 16,3%.
È questo l’incipit dell’articolo, immagine del quartiere salta all’occhio al cronista. Molte famiglie vivono in palazzi fatiscenti a rischio crollo, come racconta don Ambrogio Basilico, mentre Gabriele Rabaiotti, architetto e urbanista, parla di trasformazione, di abitazioni da demolire e di speculazione edilizia con guadagni alle stelle.
Don Antonio Torresin, che si è trovato all’oratorio estivo ragazzi di 22 nazionalità, sottolinea l’impegno per tenerli agganciati e aiutarli con il doposcuola, come pure il sostegno alle famiglie in difficoltà attraverso i servizi Caritas. Il decano, padre Francesco Maria Giuliani, parroco di Santa Rita, dice che «I ragazzi vivono un disagio che si esprime, tra le altre cose, nell’abbandono o nel disinteresse scolastico: sono difficilissimi da intercettare e si rischia di lasciarli a loro stessi (e di questo sono contenti)». Per entrare in relazione con loro percorre la via dell’amicizia, ma non è facile “fare il salto” dell’educazione. «I ragazzi che non riusciamo a seguire bene poi si fanno altri miti, come i rapper».
Molti anziani, giunti in quartiere tanti anni fa, ora sono rimasti soli, isolati e privi di occasioni di socializzazione, un esempio da imitare è quello del Villaggio Barona, un bel progetto di housing sociale integrato con appartamenti ad affitto calmierato e servizi (bar, libreria con book crossing, negozi di prossimità proposte culturali, etc,) dove convivono famiglie, anziani e soggetti fragili.