Dipendenze

Azzardo 2.0, ora i giovani scommettono sulle criptovalute

Gran parte dei nuovi protagonisti del gioco digitale in Lombardia ha 16-24 anni. Il “trading” su monete virtuali e aste online può essere devastante; alcuni seguono le quotazioni anche 15 ore al giorno. Pubblichiamo l’incipit dell’inchiesta sul numero di novembre del mensile diocesano
Foto Alesia Kozik/Pexels

In Lombardia chi ha problemi di dipendenza al gioco d’azzardo sono tra il 2,5% e il 3% della popolazione, quindi circa 300 mila persone avrebbero un comportamento a rischio. Per «azzardopatia» si intende la «malattia del gioco per soldi», ma il termine descrive in generale la condizione patologica di chi ha una relazione distorta con il gioco d’azzardo compulsivo nelle sue forme sia tradizionali, sia digitali. Infatti quella della rosa camuna è la seconda regione con le maggiori spese nell’azzardo pro-capite con 864 euro, dietro solo alla Campania con 1.700 euro. A Milano le persone con dipendenza patologica sono fra le 40 mila e le 65 mila.  

Un fenomeno che non risparmia davvero nessuno: secondo uno studio del centro di ricerca ESpad gli studenti di 15-19 anni che giocano d’azzardo sono il 36,9% e la percentuale di minorenni è quella maggiore, pari al 33,6%. «Un problema enorme, anche perché l’azzardo sarebbe vietato ai minorenni», sottolinea Gianmaria Zita, direttore dell’unità Dipendenze dell’Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano.

All’inizio nasce come un divertimento e un modo per fare i soldi rapidamente, poi diventa una dipendenza. Sempre più giovani, tra i 18 e i 30 anni, iniziano a investire nelle criptovalute per gioco, attratti dai soldi “facili” che si possono ottenere con pochi click. Vogliono togliersi piccole soddisfazioni: una vacanza, acquistare una nuova auto o comprarsi scarpe alla moda. Ma passati i primi mesi, quello che sembra un affare, diventa un problema enorme da gestire. Il desiderio di sapere l’andamento delle azioni è talmente continuo da sopraffare qualsiasi altro interesse, occupando ogni pensiero. Così, trascorrono anche 15 ore ogni giorno attaccati allo smartphone per seguire i mercati, contrattare, scambiare, investire i pochi risparmi.

Nel 2022, c’è stato un incremento del 36,5% rispetto al 2021 dei soldi complessivamente “giocati”, e il valore di questi spesi online in Lombardia ha superato gli 8,6 miliardi di euro. Milano è al primo posto con 3,3 miliardi, seguita da Brescia con 920 milioni e Bergamo con 806 milioni. Quasi il doppio rispetto ai 4 miliardi di giocato “fisico”.

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