INCHIESTA

Fondo Diamo Lavoro, così i disoccupati si rimettono in pista

Su “il Segno” di maggio i risultati della misura gestita da Caritas Ambrosiana. Solo nel 2022 sono stati “riqualificate” 425 persone e più di quattro su 10 sono state assunte
Foto Daniel Pliar/Laif/Contrasto

Riqualificazione, tirocini di prova mirati, possibilità di dimostrare le proprie capacità evitando “l’ostacolo” del colloquio. Cifre alla mano, funziona il metodo innovativo del Fondo Diamo Lavoro gestito da Caritas ambrosiana. Se ne occupa diffusamente il mensile diocesano il Segno nel numero di maggio, anticipando i dati che saranno presentati il 3 maggio dall’arcivescovo Mario Delpini in un incontro con i consulenti del lavoro di Milano.

Dal 2017, quando il Fondo ha iniziato a operare come tale (un’evoluzione del Fondo Famiglia Lavoro istituito nel 2009), sono state oltre mille le persone inserite in un percorso di riqualificazione e la metà di loro ha ottenuto un lavoro fisso. Solo nell’ultimo anno, dai 62 centri distribuiti capillarmente su tutta la diocesi, sono arrivate 611 segnalazioni di persone che potevano essere inserite nel programma, per 425 di loro è effettivamente partito un tirocinio e il 42% delle persone che lo hanno già concluso sono state assunte.

«La grande operazione economica del Fondo è quella di finanziare il tirocinio in imprese adeguate al singolo disoccupato», racconta Grazia Pradella, responsabile di Siloe di Caritas ambrosiana. Inoltre ogni utente del Fondo viene seguito da un volontario del proprio centro di zona, un esperto del lavoro, spesso professionisti o ex, ora in pensione, che nella loro carriera hanno lavorato nell’ambito delle risorse umane.

A volte l’avviamento al mondo del lavoro passa anche da un corso di formazione che però non deve essere fine a se stesso ma gestito in accordo con le aziende. Come sottolinea Pradella: «Vogliamo salvaguardare il valore del lavoro, perché il percorso formativo o il tirocinio stesso non siano un escamotage per le aziende per pagare meno un lavoratore di cui hanno bisogno».

Leggi il servizio completo su il Segno di maggio 2023.