Il pacifismo concreto in Bosnia | Analfabetismo funzionale
A trent’anni dalla fine della guerra, il legame tra Milano e Bosnia ed Erzegovina resta vivo, testimoniando una solidarietà che si rinnova nel tempo. In occasione dei trent’anni dell’accordo di Dayton, che mise fine alla guerra nel Paese, “Il Segno” di novembre approfondisce un vincolo nato spontaneamente all’inizio degli anni Novanta, durante il conflitto nella ex Jugoslavia, quando molte famiglie accolsero i profughi e si mobilitò un ampio fronte della società civile.
Circa 20.000 italiani si attivarono attraverso oltre 1.200 tra associazioni, parrocchie, scuole e gruppi autonomi. A Milano nacque “Un sorriso per la Bosnia”, promosso dalle Acli, che coinvolse più di 3.000 volontari nei campi profughi. La Diocesi di Milano, tramite Caritas ambrosiana, ebbe un ruolo chiave, accogliendo, coordinando gli aiuti e promuovendo la pace.
La guerra ha lasciato ferite profonde e non risolte, tra cui l’impunità per crimini commessi,come Srebrenica, e un trauma intergenerazionale. Per il giornalista e scrittore Paolo Rumiz, intervistato dal mensile, l’accordo di Dayton ha sancito la perdita dell’anima europea, certificando la divisione etnica anziché favorire la riconciliazione.
Oggi, nuove sfide, come l’accoglienza dei migranti che percorrono la rotta balcanica, vedono ancora la presenza attiva di realtà milanesi con progetti di sostegno psicosociale nei campi profughi. Tra le esperienze, spicca “StradaJevo”, iniziativa nata nel 2024 da un gruppo di volontari legati a diverse parrocchie milanesi. Anche la Fondazione Don Gnocchi continua a operare con un centro di riabilitazione per minori con disabilità.
Circa un adulto su tre in Italia è analfabeta funzionale, incapace di comprendere testi semplici nonostante sappia leggere. Una condizione che si riflette anche nelle situazioni quotidiane, come compilare moduli o capire le bollette. Secondo l’indagine Piaac2 dell’Ocse, l’Italia si colloca, come analfabetismo funzionale, al 27° posto su 31 Paesi: le cause principali sono la bassa scolarizzazione, l’abbandono scolastico e la carenza di formazione continua tra gli adulti, aggravate da disuguaglianze territoriali e sociali.
Per la psicologa sociale Patrizia Catellani, un basso livello di istruzione aumenta il rischio di aderire a posizioni populiste e di non riconoscere le fake news, soprattutto su temi come vaccini e cambiamento climatico. Il lifelong learning (la formazione permanente) è fondamentale per combattere l’analfabetismo funzionale, sostiene Renato Cazzaniga, presidente dei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (Cpia) della Lombardia. Secondo lo psicologo Giuseppe Riva, l’abbondanza di informazioni multimediali sta portando a una società post-alfabetizzata, dove le competenze di lettura e scrittura si perdono. La soluzione è educare fin da piccoli alla lettura, un processo graduale che richiede impegno e costanza.
Sono tra noi ogni giorno, ma restano invisibili perfino nella morte: le persone senza dimora finiscono la loro vita nell’indifferenza. Da gennaio a metà ottobre 2025 in Italia si sono registrati 322 decessi, con numeri in aumento negli ultimi anni. Le cause di morte sono molteplici, tra cui malori improvvisi, aggressioni e abuso di sostanze: per lo più si tratta di uomini stranieri, spesso richiedenti asilo, o persone con problemi di dipendenze e salute mentale. Il monitoraggio è affidato a enti come la Fio.PSD e Caritas ambrosiana, ma molti casi i decessi rimangono non registrati. Il Comune di Milano si occupa dei funerali gratuiti per i defunti indigenti o senza famiglia, i cosiddetti “funerali di disinteresse”, garantendo decoro e sepoltura.
Ricordo di Alexander Langer, pacifista, ambientalista e protagonista di molte battaglie civili, a trent’anni della morte, da parte dell’avvocata Grazia Villa. Ispirato dai valori evangelici e da figure come La Pira, Balducci e don Milani, Langer introduceva idee profetiche già negli anni Ottanta, ancora attuali e in sintonia con l’enciclica Laudato si’.
Dal 10 al 21 novembre Belém, in Amazzonia, ospiterà la Cop30 sul clima. Tra i partecipanti anche i Poveri Servi della Divina Provvidenza, attivi da oltre trent’anni a Marituba con progetti sanitari, educativi e sociali ispirati all’ecologia integrale. La congregazione presenterà il “modello Marituba” come esempio di sviluppo sostenibile, con uno stand nel Padiglione Italia. L’obiettivo è generare sinergie e proporre, tra l’altro, l’istituzione di un ufficio per l’ecologia integrale che dia continuità alle azioni post-Cop.
Sul fronte diocesano, un approfondimento sul Decanato di Cologno Monzese e Vimodrone, che dal 27 novembre accoglierà la visita pastorale dell’arcivescovo Mario Delpini. Nel territorio è presente una Chiesa che tesse relazioni più che erogare servizi: lo testimoniano i parroci don Angelo Zorloni e don Maurizio Pegoraro. In comunità segnate da pluralità sociale e culturale, l’impegno è creare legami, semplificare l’accesso ai sacramenti e valorizzare la corresponsabilità dei laici.
Al centro della fede c’è l’Eucaristia, «fonte della Chiesa», ricorda l’arcivescovo Delpini nella Proposta pastorale 2025/26 Tra voi, però, non sia così. Ma oggi manca spesso l’“incanto” del celebrare. Per il teologo Pierangelo Sequeri recuperare l’intensità della liturgia significa curare i dettagli, come in una partitura musicale: segni, silenzi, gesti semplici ma eloquenti. Il gruppo liturgico non deve moltiplicare le attività, ma aiutare a trovare la “perla” nascosta in ogni Eucaristia, rendendo ogni domenica un’esperienza viva e trasformante.
Nel santuario di San Pietro Martire a Seveso, durante il Giubileo della speranza, è nato uno “Spazio di ascolto”: in un ambiente semplice, una donna consacrata accoglie chi cerca ascolto e preghiera. Promosso da don Andrea Regolani con il coinvolgimento delle religiose del Decanato, lo spazio è attivo ogni sabato: lo stile “al femminile” ha generato relazioni di fiducia, soprattutto con donne e persone “in ricerca”.
Nel quartiere di Ponte Lambro, periferia fragile e multietnica di Milano, l’oratorio della parrocchia del Sacro Cuore ha attivato, grazie al progetto “Oratorio-territorio” oltre a corsi di lingua per adolescenti stranieri, a laboratori teatrali e attività sportive, un percorso dedicato all’educazione all’affettività degli adolescenti per riflettere su relazioni, amicizia, innamoramento, controllo e gelosia, con particolare attenzione ai segnali di relazioni tossiche e all’uso dei social. In un contesto segnato da insicurezze, solitudini e discriminazioni, il dialogo aperto e la relazione educativa diventano fondamentali: i giovani trovano adulti di riferimento con cui confrontarsi, crescere e sentirsi accolti.
A Milano, dove la frenesia, la produttività e il rumore sembrano dominare ogni spazio, Pablo d’Ors propone una via in controtendenza: la contemplazione. Sacerdote e scrittore spagnolo, fondatore dell’associazione “Amici del deserto”, invita a riscoprire il silenzio, l’ascolto e la preghiera come antidoti al vivere accelerato. La contemplazione non è evasione, ma esercizio di attenzione amorevole verso la realtà e verso sé stessi. Bastano venticinque minuti al giorno, con rigore e umiltà, per allenare uno sguardo più pacificato e generare relazioni più libere.
Chiara Giaccardi, docente di Sociologia e Antropologia dei media all’Università Cattolica di Milano, nell’Opinione del mese, affronta la sfida della digitalizzazione, tra meccanizzazione dell’umano e umanizzazione del mondo, auspicando una nuova “politica dello spirito”. E sulla Dilexi te, la prima esortazione di papa Leone XIV, riflette Fabio Landi, nell’Editoriale: l’amore per i poveri non è solo un dovere morale, ma rappresenta l’incontro con Cristo stesso.
Infine, l’appuntamento con le rubriche, la cultura e l’arte che, questo mese, ci conduce, partendo dalla Natività di Lorenzo Lotto in mostra al Museo Diocesano di Milano, in un itinerario in terra ambrosiana tra levatrici, adorazioni e prodigi.
Sommario
EDITORIALE
5 “Dilexi te”, vivere di carità di Fabio Landi
LA FOTO
6 Dare voce a chi non ha voce
OPINIONE
8 La digitalizzazione che mette a rischio la nostra libertà di Chiara Giaccardi
BREVI & RUBRICHE
10 Confini | Il silenzio perduto davanti al bello di Laura Silvia Battaglia
11 Fuoriclasse | Elogio del libro cartaceo di Michele Diegoli
12 Grane familiari | L’amore che trattiene invece di lasciar andare a cura di Alma Bianchi
14 Dove si posa lo sguardo | Un santo “imperfetto” di Riccardo Maccioni
15 I Divenenti | Edizioni limitate di Stefano Laffi
DIOCESI
16 A Cologno e Vimodrone la pastorale si trasforma di Claudio Urbano
20 Ascolto al femminile a Seveso, un piccolo segno di Chiesa di Ilaria Sesana
22 L’oratorio che aiuta i ragazzi a vivere relazioni e affetti di Donatella Ferrario
25 Una liturgia incantata che risveglia la meraviglia di Luisa Bove
COPERTINA
28 Bosnia, trent’anni di “pacifismo concreto” di Ilaria Sesana
32 Rumiz: i volontari? L’Italia migliore
VITA DA PRETE
35 La grammatica dell’umanità di don Attilio di Ylenia Spinelli
INCHIESTA
36 Saper leggere non basta più di Stefania Cecchetti
39 L’analfabetismo funzionale è un problema collettivo
41 La parola scritta arretra e il nostro cervello cambia
ATTUALITÀ
44 Senza dimora, più di 300 morti invisibili in Italia di Lorenzo Garbarino
48 La missione di Marituba alla Cop, un modello di ecologia integrale di Matteo Cavejari
PERSONAGGI
50 Pablo d’Ors: contemplativi dal deserto alla città di Donatella Ferrario
EDITORIA
53 “Il potere delle idee”, Itl Libri a BookCity 2025 di Serena Trisoglio
LAUDATO SI’
54 Pace e ambiente, le battaglie profetiche di Alex Langer di Gianni Borsa
CULTURA
57 Il miracolo attorno alla mangiatoia di Luca Frigerio
60 La dolce pittura di Boccaccino
60 Meraviglie ambrosiane | San Carlo, digiuno di carità di Luca Frigerio
61 Venuti da fuori | Tradizionale e futurista di Alessandro Zaccuri
62 Podcast | Carceri minorili e stereotipi di Lorenzo Garbarino
62 Cinema | Dietro le porte chiuse, cinema e solitudine di Gabriele Lingiardi
63 Serie Tv | Gli afghani abbandonati dopo il ritorno dei talebani di Antonella Patete
64 Teatro | Rho, dalle ciminiere al palcoscenico di Marco Casa
65 La pubblicità | Social media guard di Roberto Bernocchi
66 IL SEGNO A MATITA
di Paolo Castaldi
