Il pacco con i generi alimentari non basta più, le nuove povertà richiedono interventi innovativi. Come quelli che mette in campo la nuova Area povertà energetica di Caritas ambrosiana. Ce ne parla la referente, Chiara Lucchin: «Negli ultimi anni Caritas ha sviluppato una sensibilità importante sull’energia. Da sempre i Centri di ascolto aiutano le persone a pagare le utenze, anche grazie al supporto di Siloe (Servizi integrati lavoro orientamento educazione), a cui le parrocchie possono rivolgersi per richiedere un intervento economico per le persone seguite. Ora, però, c’è un’attenzione in più: le accompagniamo a orientarsi in questa fase del mercato dell’energia che, da dopo la liberalizzazione, ha assunto caratteristiche aggressive e ha talora messo in atto pratiche non trasparenti nei confronti degli utenti».
«Cominciamo col dire – spiega Lucchin – che in bolletta non è segnato il prezzo unitario dell’energia, quindi è molto difficile orientarsi tra le offerte. Inoltre, la scadenza del contratto non è sempre indicata in modo chiaro. Invece, è un’informazione importante, perché le condizioni contrattuali talvolta vengono cambiate unilateralmente da parte dei fornitori a fine contratto. Si rischia quindi di trovarsi, da un mese all’altro, bollette sensibilmente aumentate. Nei mesi scorsi abbiamo avuto casi di persone con importi aumentati fino a sei o sette volte, con totali da 2 o 3 mila euro».
Per legge, le aziende sarebbero tenute a mandare comunicazione delle nuove tariffe con tre mesi di anticipo, «ma non sempre questo avviene in modo trasparente», denuncia Lucchin. A quel punto, «prima che le persone si rendano conto di cosa è successo e si organizzino per contattare un Centro di ascolto, si ritrovano già indebitate». Soprattutto, molti non sapevano di appartenere a una delle cosiddette categorie vulnerabili, segnala ancora Lucchin: «Chi ha un reddito sotto una certa soglia Isee, chi ha una disabilità o una grave malattia, gli over 75: tutte queste persone hanno finora avuto diritto ad alcuni bonus e a rimanere, o a tornare, nel servizio di Maggior tutela o di Tutela della vulnerabilità, la parte di mercato a condizioni controllate dall’Autorità e di fatto oggi molto vantaggiose. Ma non tutte le aziende fornitrici hanno pubblicizzato questa possibilità».
Sono due i fronti sui quali opera l’Area povertà energetica di Caritas. Il primo è l’accompagnamento di persone in difficoltà, principalmente attraverso la formazione dei volontari dei Centri di ascolto sul territorio. Spiega Lucchin: «Gli operatori devono essere in grado di aiutare le persone – anche usando gli strumenti esistenti, come il portale delle offerte di Arera (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) – a leggere la propria bolletta ed eventualmente confrontarla con altre offerte, per suggerire le misure necessarie: il cambio del fornitore, quando i prezzi sono esagerati, un’ottimizzazione delle abitudini di consumo o la sostituzione dei vecchi elettrodomestici se poco efficienti».
L’altro fronte è l’assistenza alla costituzione delle Comunità energetiche rinnovabili e solidali (Cers), che hanno come obiettivo produrre e condividere energia. Ne è un esempio “Soledarietà”, la prima Cers diocesana inaugurata nel quartiere di Greco a Milano a settembre 2024.