Nel mese della XIII edizione BookCity Milano 2024, in programma dall’11 al 17 novembre, sul tema “Guerra e Pace”, il mensile della Diocesi dedica la sua copertina all’editoria religiosa. Si inizia con la vicenda delle case editrici cattoliche Dehoniane e Marietti1820, acquisite dalla società editoriale “Il Portico”, presieduta da Alberto Melloni: un nuovo corso passato anche attraverso l’ottimizzazione delle collane e un restyling grafico generale. Inoltre, un’altra notizia positiva arriva dalla folta partecipazione di editori religiosi all’edizione 2024 del Salone del libro di Torino e, a chi frequenta abitualmente le librerie, non sarà sfuggito il fatto che libri su fede e spiritualità, sulla Bibbia o sulla figura di Cristo, scritti da credenti o da autori laici, sono spesso ben in vista sugli scaffali. Ma qual è la situazione generale?
Nel 2023, secondo i dati forniti dall’ultima edizione del rapporto dell’Osservatorio dell’editoria cattolica in Italia, il segmento dei libri religiosi ha venduto quasi due milioni di copie, per un fatturato di circa 20,3 milioni di euro (in crescita dell’1,3% rispetto all’anno precedente). Un timido segnale positivo che si scontra con le difficoltà economiche e l’aumento dei prezzi delle materie prime, pesando in maniera significativa sui bilanci delle case editrici che, di conseguenza, si ritrovano a dover fare una scelta più ponderata sui titoli da editare o ristampare.
Tracciare un bilancio sullo stato di salute dell’editoria cattolica nel suo complesso è però tutt’altro che semplice. «Siamo in un momento di stallo dal punto di vista del mercato, e questo vale in particolare per l’ambito cattolico – spiega Giuliano Vigini, saggista e storico dell’editoria -. Ma al tempo stesso siamo in una fase di passaggio verso un nuovo tipo di editoria cattolica più rispondente all’attualità e ai temi di fondo della società e della Chiesa di oggi». Chi oggi pubblica libri deve fare i conti con una serie di cambiamenti profondi: la diminuzione del numero dei lettori e la concorrenza di altre forme di intrattenimento (dalle serie tv ai social network) che ne catturano l’attenzione. Per i piccoli editori, poi, c’è la concorrenza dei grandi gruppi editoriali e degli store online che garantiscono prezzi più bassi e consegne a domicilio in poche ore. A tutto questo, per l’editoria religiosa, si aggiunge l’esigenza di uscire dalla propria nicchia, per coinvolgere un pubblico più ampio con l’obiettivo di aumentare le vendite, ma non solo. L’obiettivo è intercettare anche chi non si riconosce immediatamente nel linguaggio ecclesiale e nella fede cattolica e anche chi, nella stessa Chiesa, tollera poco le posizioni rigide e tradizionaliste. «Il nostro difficilissimo compito, e la sfida, è quello di produrre pensiero, suscitare dibattito, diffondere cultura a tutti i livelli, realizzando libri di qualità, in cui sia i temi di attualità sia i temi prettamente religiosi, spirituali o ecclesiali sappiano stare in equilibrio tra la fedeltà all’insegnamento di Cristo e della Chiesa e la capacità di parlare a tutti – aggiunge Maria Teresa Antognazza, responsabile editoriale dell’area libri di Itl, casa editrice della Diocesi di Milano.