Diocesi

Cinisello Balsamo, la città degli operai che si trasforma grazie alla cultura

La popolazione che l’Arcivescovo incontra nella sua prossima visita pastorale è quintuplicata in soli 30 anni con l’afflusso di lavoratori dal Sud. Chiesa e società collaborano su più fronti
Festa tra i palazzoni del quartiere Crocetta

«È una città che non mi fa rimpiangere di non essere a Milano», ammette don Federico Bareggi, parroco a Sant’Ambrogio da poco più di un anno e decano. Cinisello Balsamo è una realtà vivace dal punto di vista culturale, Chiesa e società collaborano volentieri. «Chi è impegnato in parrocchia lo è anche fuori», assicura il sacerdote.

L’arcivescovo Mario Delpini visiterà il Decanato dal 18 novembre al 10 dicembre, incontrando preti e laici di una realtà che nel tempo è molto cambiata. Negli anni Cinquanta la popolazione ha iniziato a crescere con l’arrivo di tanti immigrati, gli abitanti sono passati da 15 mila a 80 mila; ora sono 75 mila di cui il 20% di origine straniera. Una città di lavoratori, prima nelle grandi fabbriche e oggi nel terziario.

Cinisello vanta il primato della nascita di tre asili nido comunali nel 1971, mentre oggi sono ben sette le scuole materne parrocchiali che contano 700 iscritti, più di un terzo del totale.

C’è sensibilità sul tema dell’immigrazione, per questo si cerca dare informazioni corrette. Gli stranieri che oggi abitano nei palazzoni costruiti negli anni Settanta sono soprattutto sudamericani, egiziani e cingalesi, che una volta al mese celebrano la Messa nella loro lingua.

In un altro grande quartiere popolare con 650 appartamenti Aler abitano persone giunte dal Sud Italia, dalle cascine o dal centro: si tratta di nuclei con tanti figli o segnati da povertà economica. La loro parrocchia è Sant’Eusebio, dove la comunità è attenta ai problemi di tutti. La situazione, che in passato sembrava migliorata, ora rivela ancora diverse difficoltà.

Non mancano le belle iniziative. Fiore all’occhiello di Cinisello Balsamo è l’associazione “Il Pertini”, un centro culturale molto attivo e nato dalla necessità di trasferire la biblioteca comunale in spazi più grandi, cioè in una vecchia scuola divenuta un riferimento per la popolazione.

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