Anniversario

Candia, il ricco che passò attraverso la cruna dell’ago

Sono trascorsi da poco 40 anni dalla morte dell’industriale milanese che rinunciò ai suoi averi per vivere tra i poveri e i lebbrosi dell’Amazzonia. Un ricordo su «Il Segno» di ottobre
Marcello Candia durante la visita a una lebbrosa

Milano ricorda Marcello Candia a 40 anni dalla sua scomparsa. L’imprenditore milanese, rampollo di una famiglia benestante, decide di rinunciare a tutto per partire e servire i poveri del Brasile. Se ne parla nelle pagine de Il Segno di ottobre con una testimonianza personale di Marina Lazzati, di cui Candia era amico di famiglia.

Il giovane Marcello si laurea in Chimica, Farmacia e Biologia e inizia a lavorare nell’azienda (di anidride carbonica e ghiaccio per gli estintori) del padre, da cui apprende il senso degli affari; dalla madre impara invece il fervore cristiano e lo slancio per i poveri.

Decisivo sarà l’incontro con padre Aristide Pirovano, missionario del Pime a Macapà, nel Brasile equatoriale, che Candia decide di sostenere nelle sue attività. Marcello vorrebbe partire per l’Amazzonia per affiancare il religioso, ma nel 1955 un’esplosione devasta lo stabilimento, di cui ha preso le redini. È costretto a rimandare il suo sogno missionario di dieci anni per rimettere in piedi la fabbrica e restituire a tutti gli operai il loro posto di lavoro. Nel 1965, dopo aver venduto l’azienda paterna, parte per Macapà, da volontario laico. Qui costruisce il più grande e moderno ospedale in terra d’Amazzonia.

In seguito si imbatte nella colonia di Marituba, dove alcune centinaia di lebbrosi, abbandonati dalle famiglie, vivono in condizioni di assoluto degrado. L’amico Pirovano (tornato in Brasile dopo 12 anni di superiorato del Pime) e Candia mettono mano ai fatiscenti padiglioni del lebbrosario, progettano case, scuole, dispensari, promuovono iniziative economiche, servizi sociali, attività ricreative.

Marcello è instancabile: oltre al lavoro in Brasile compie periodiche trasferte in Italia per raccogliere fondi. Nel 1983 però lo aggredisce il cancro: morirà a Milano al culmine di una torrida estate.

Tre gli appuntamenti a Milano per ricordare il “dottor Macapà”: il 19 ottobre, alle 20.45, presso la parrocchia Angeli Custodi di via Colletta (dove è sepolto), incontro a più voci; il 27 ottobre, alle 21, concerto d’organo e lettura di alcuni testi di Candia; il 10 novembre evento nella sala degli Arazzi a Palazzo Marino.

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