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L’attualità di Martini a 10 anni dalla morte

Attraverso tre degli innumerevoli documenti scritti in oltre un ventennio di episcopato, si ricorda in questo numero la profonda carica profetica del cardinale

Franco Monaco con un articolo sullo storico discorso al consiglio comunale di Milano pochi giorni prima di terminare il suo mandato da arcivescovo; don Virginio Colmegna, a lungo al suo fianco come direttore della Caritas, sul convegno “Farsi prossimo”; e don Giuseppe Grampa sulla lettera che, 29 anni fa, aprì il 47° sinodo. Tre modi di ricordare il cardinale Martini a 10 anni dalla morte, scelti tra i tanti per dimostrare la profonda attualità del suo episcopato, espressa da azioni e documenti che ancora oggi impressionano per la loro carica profetica. È il modo in cui il Segno ha scelto di celebrare questa figura unica nel mondo ecclesiale dell’ultimo secolo. Pubblichiamo di seguito l’introduzione allo speciale di 8 pagine nel numero di Luglio-Agosto 2022.

Sono trascorsi 20 anni dalla conclusione dell’episcopato (11 luglio 2002) e 10 dalla morte (31 agosto 2012). Eppure la figura di Carlo Maria Martini è ancora viva nella Chiesa ambrosiana. Un magistero e una testimonianza così profondi e carichi di sollecitazioni nella vita personale di ciascuno, che rendono il Cardinale un faro anche oggi.

Certo il mondo e la Chiesa sono profondamente cambiati da quei primi mesi del 1980 quando con il Vangelo in mano ha attraversato le vie della grande città. La Parola è stata il suo fondamento, che ha fatto conoscere e amare a generazioni di ambrosiani e non solo. Le sue lettere pastorali, pensate per la Chiesa di Ambrogio, puntualmente venivano lette e meditate ben oltre i suoi confini. Eppure rileggendo quelle parole nel 2022, manifestano tutta la loro attualità: sanno parlare con efficacia all’uomo di oggi, come a quello del suo tempo.

Nei suoi 61 anni di vita Il Segno ne ha trascorsi più di un terzo accompagnando il magistero del Cardinale, aiutando i lettori a gustare le tante parole di coraggio, di profezia e di speranza per una comunità cristiana e un laicato che sappia prendere su di sé la gioia e la responsabilità della testimonianza cristiana, edificando una Chiesa degli apostoli, alternativa, “infuocata” dalla Parola e in dialogo con tutti; una Chiesa della carità attenta sempre agli ultimi; una Chiesa in uscita («allargare i paletti della tenda») diremmo oggi con papa Francesco; una Chiesa sinodale non clericale. E cristiani adeguatamente formati per impegnarsi con serietà nella costruzione della città dell’uomo. Nelle pagine che seguono Il Segno fa memoria e rilancia l’attualità di un indimenticabile Arcivescovo.

Sfoglia il numero 7-8 (Luglio-Agosto) 2022