La vita agra dei rider | Donne e gioco d’azzardo
Sarebbero 10 mila a Milano i “servi di padroni senza volto”. Rider in bicicletta, triplicati dopo la pandemia, che sfrecciano a tutte le ore, nella corsa contro il tempo per consegnare un panino al cliente. Un mondo dominato da algoritmi anonimi e con aree ancora ampie di sfruttamento, ma che per alcuni rappresenta l’unica opportunità lavorativa. Nessun datore di lavoro infatti chiede documenti, basta la disponibilità. A questo tema è dedicata la copertina de Il Segno di gennaio 2024, a partire dall’esperienza degli stessi rider e dal ruolo dei ristoratori che si avvalgono della loro collaborazione. I rider si sentono «piccoli ingranaggi di un sistema» che li obbliga a rimanere incollati al cellulare per accaparrarsi la chiamata, anche a fronte di compensi bassissimi: solo 2,50 euro per corse da 10 chilometri. Tuttavia nella gig economy (basata sul lavoro a chiamata, occasionale e temporaneo) c’è chi come So.De., Social Delivery, utilizza una piattaforma di consegna etica assumendo regolarmente i suoi fattorini. Inoltre, una recente legge europea (fra due anni) ne aumenterà la tutela riconoscendoli non più lavoratori autonomi, ma dipendenti. Intervistato da “Il Segno”, il sociologo dei consumi, Francesco Bonifacio, docente alla Cattolica di Milano, che si è trasformato in rider per studiare il fenomeno e raccontarlo in un libro, spiega che «l’algoritmo non è quasi mai neutro e crea spesso competizioni», ma i più furbi studiano strategie per aggirare certi automatismi informatici. Un tema che anche Paolo Castaldi tratteggia nella sua tavola finale.
E a proposito di piattaforme, rispetto all’intelligenza artificiale, il 17 febbraio entrerà in vigore una normativa europea (accordi sull’AI Act) che dovrebbe ridurre le fake news e favorire la trasparenza delle grandi piattaforme. Nella sua Opinione, Andrea Carobene, esperto di IA e big data analysis, parla di intelligenza artificiale e delle sue “mezze verità” che nei paesi in guerra possono nuocere come armi. Un tema di grande attualità, tanto che papa Francesco vi dedica il suo messaggio nella Giornata delle comunicazioni sociali.
“Il Segno” pubblica l’articolo di un’altra analista, Laura Silvia Battaglia, reporter specializzata in aree di crisi e conflitti, che parla di un possibile “paradosso di guerra”: il massacro di Gaza, scatenato dopo la strage terroristica di israeliani compiuta da Hamas il 7 ottobre 2023, potrebbe mettere fine alla crisi nello Yemen dove gli Houthi, la milizia filo-iraniana da 9 anni mette a ferro e fuoco il Paese, stanno sfruttando l’occasione di un insperato protagonismo. A fare da contro altare, il quarto appuntamento dedicato ai temi della Proposta pastorale dell’arcivescovo affronta il tema della pace (ricordiamo che gennaio è proclamato dalla Chiesa come mese della pace): da una parte citando Ucraina e Gaza e le guerre dimenticate, dall’altra i piccoli conflitti sociali, tra comuni cittadini (nel vicinato, a scuola, in ospedale…) su cui è possibile una mediazione. Nel primo caso, parla Francesco Vignarca, coordinatore delle campagne della Rete italiana pace e disarmo, nel secondo, è la sociologa Donatella Bramanti a riflettere sull’argomento.
C’è un popolo silenzioso e nascosto che con discrezione entra nelle case e porta sollievo a malati e anziani. Sono i ministri straordinari dell’Eucarestia, quasi 10 mila nella Diocesi di Milano, di cui 6.500 donne, che fanno capo al Servizio di Pastorale liturgica (mons. Fausto Gilardi) e a quello della salute (don Paolo Fontana). Non solo portano la Comunione e raccolgono confidenze e sfoghi, ma colgono bisogni e necessità segnalandole alla Caritas o ai servizi sociali del territorio.
Per restare in ambito ecclesiale, l’arcivescovo si prepara alla visita pastorale nel decanato di Legnano (11 gennaio-4 febbraio), un territorio di circa 120 mila persone, la metà nella città del Carroccio che punta in particolare sulla formazione dei giovani (l’Alto Milanese ha più di 500 imprese). Comunità cristiane, gruppi e associazioni, rispondono alle povertà di oggi, mentre le monache di clausura sono un riferimento importante per tante famiglie e persone della zona.
L’altra inchiesta di questo numero è su donne e gioco d’azzardo, una realtà nascosta, ma che ha numeri rilevanti e caratteristiche tutte particolari rispetto agli uomini. Le donne non si espongono e non chiedono aiuto, né ai servizi del territorio, né a strutture private, frenate da stigma e pregiudizi. Una dipendenza difficile da indagare, dove esistono pochissimi modelli di intervento dedicati alle donne. L’età media delle giocatrici è intorno ai cinquant’anni, tra loro anche vedove e nonne senza più impegni familiari che cercano la socializzazione. Pressoché assenti dalle scommesse on line giocano soprattutto al Lotto, slot machine, gratta e vinci, social e videogame…) entrando come in una bolla per dimenticare i problemi della vita. Sul tema parla Fulvia Prever, psicoterapeuta e responsabile scientifica di Azzardo&Donne e Dipendenze-SunnCoop che dal 2010 incontra in una parrocchia di Milano gruppi di donne che giocano d’azzardo.
Anche nelle pagine di Attualità si parla di gioco, ma questa volta, negli oratori. Il modello ambrosiano è sbarcato anche in Colombia dove, su iniziativa di un prete milanese e di uno sudamericano, sono già state aperte 22 strutture. A margine, l’intervista a Mauro Berruto, primo firmatario della proposta di legge che ha introdotto nella Costituzione italiana il diritto allo sport per tutti.
“Il Segno” di gennaio propone anche esperienze di inclusione nel mondo della disabilità: a Lecco e a Lissone alcune associazioni del territorio avviano i giovani con deficit medio-lievi all’autonomia abitativa, un esempio concreto del “dopo di noi”.
Dal 18 al 25 gennaio la Chiesa celebra la Settimana ecumenica per l’unità dei cristiani, proposta anche ai detenuti di San Vittore, Bollate e Opera, come racconta don Roberto Mozzi, uno dei cappellani dell’istituto penitenziario milanese. Si parla anche del Progetto Simurgh e della Scuola delle religioni cui partecipano cristiani e musulmani.
La Settimana ecumenica è preceduta dalla Giornata del dialogo tra cattolici ed ebrei, che si celebra il 17 gennaio: il direttore Fabio Landi nel suo Editoriale, citando Elie Wisel e testi hassidici, richiama «alla gioia, alla piena fiducia in Dio e alla forza delle comunione».
Nella rubrica Laudato si’ si commentano i risultati della Cop28 con Antonio Caschetto, già coordinatore dei Circoli italiani del movimento. A Dubai si è ottenuto un successo a metà perché, pur riconoscendo che i combustibili fossili sono responsabili del global warming, non si è preso nessun impegno sulle modalità di una graduale riduzione.
Ricca come sempre la sezione della Cultura, con “Luoghi di Lombardia” dedicato alle 171 “pietre d’inciampo” collocate a Milano, cinema, teatro e serie Tv. Continuano le rubriche “Vita da prete”, “Fuori classe”, “Solo una parola” e “Voci dal silenzio”, affidata da questo numero alle monache del monastero San Benedetto di Milano.
Sommario
EDITORIALE
5 Contro la malinconia di Fabio Landi
LA FOTO
6 Milano rimpiange De André
OPINIONE
8 L’intelligenza artificiale e le “mezze verità” di Andrea Carobene
10 BREVI
FUORI CLASSE
11 I have a dream di Michele Diegoli
SOLO UNA PAROLA
13 Se questa è una casa di Giovanni Merlo
LETTERE
14 Per uscire dalla paralizzante impotenza
VITA DA PRETE
15 Lo scoutismo fa scendere dal piedistallo di Ylenia Spinelli
ANALISI
16 Il massacro di Gaza può mettere fine alla crisi nello Yemen di Laura Silvia Battaglia
DIOCESI
18 La pace si può imparare. Anche nel nostro piccolo di Laura Badaracchi
22 Ministri dell’Eucaristia, come un raggio di sole nelle case degli ammalati di Stefania Cecchetti
24 Incontriamo la sofferenza, l’emarginazione e la fede
25 Caramelle e sorrisi. E nessun imbarazzo nel mostrarsi fragili
PRIMO PIANO
26 Legnano: la città del Carroccio punta sulla solidarietà e investe sui giovani di Claudio Urbano
COPERTINA
30 Rider, al servizio di un padrone senza volto di Luca Cereda
36 Una guerra tra poveri pedalando a perdifiato
INCHIESTA
38 Donne e azzardo. La fatica di chiedere aiuto di Luisa Bove
40 Dalla normalità alla patologia: dipendenze antiche e moderne
43 Gettare la maschera senza sentirsi giudicate
VOCI DAL SILENZIO
44 Quelli che vanno al monastero in cerca di relazioni vere
ATTUALITÀ
46 Si gioca, si prega e si balla. L’oratorio sbarca in Colombia di Lorenzo Garbarino
48 Finalmente lo sport è un diritto di tutti di Alberto Galimberti
50 A piccoli passi verso l’autonomia di Barbara Garavaglia
52 Così la libertà religiosa si esprime dietro le sbarre di Roberto Montresor
LAUDATO SI’
54 Cop28: a Dubai un successo a metà. Ecco perché c’è poco da brindare di Stefania Cecchetti
CULTURA
56 Le Pietre d’inciampo a Milano, pellegrinaggio della memoria di Luca Frigerio
59 La Via Crucis secondo Botero di Luca Frigerio
60 I nuovi ribelli italiani che provano a cambiare il mondo di Gabriele Lingiardi
62 Turbati da una scomoda umanità di Antonella Patete
63 La Divina Commedia è anche rock di Marco Casa
65 BUONE AZIONI
66 IL SEGNO A MATITA
di Paolo Castaldi