Proposta pastorale

I percorsi prematrimoniali si adattano alle nuove coppie

Il 90% di chi oggi si sposa in chiesa convive da anni e spesso ha figli. Alla luce di un recente documento del Vaticano, la Diocesi sta ripensando la formazione. La sorpresa dei “ricomincianti”. Di seguito pubblichiamo una sintesi

La preparazione al matrimonio sta a cuore alla Chiesa ambrosiana, ma va ripensata perché «il contesto contemporaneo rende particolarmente problematico il tema della fedeltà. «Da circa un anno – spiegano i coniugi Maria e Paolo Zambon, responsabili insieme a don Massimiliano Sabbadini del Servizio per la Famiglia -, stiamo lavorando per cercare di calare nel nostro contesto ambrosiano gli Itinerari catecumenali per la vita matrimoniale». La Diocesi di Milano è molto vasta e diversa nei singoli territori, per questo i responsabili confidano nella creatività degli operatori pastorali per trovare strategie efficaci.

Esistono già esperienze innovative, come quella di coppie di laici che accolgono nelle proprie case altre coppie promuovendo laboratori e dialoghi senza giudizi né pregiudizi. Non mancano in questi percorsi uomini e donne che dopo anni di lontananza dalla Chiesa, magari ai tempi della Cresima, si rimettono in cammino chiedendo il matrimonio cristiano. Sono i cosiddetti “ricomincianti” che riscoprono la fede e «un volto di Chiesa diverso da come se lo erano immaginati».

Per non parlare degli “open day” sull’amore ideati nella parrocchia San Giovanni Battista alla Creta, nella periferia sud-ovest di Milano, con quattro serate aperte a tutti. Da tempo hanno abbandonato le lezioni frontali, «per stare al passo con i tempi», spiega Stefano Rossi. «Condividiamo quelli che sono gli elementi per far funzionare un matrimonio e quelli che lo possono corrodere».

Per Stefano Perboni, che da oltre trent’anni segue i futuri sposi, occorre «dedicare più tempo al discernimento», un po’ come avviene per i preti che si preparano al sacerdozio.

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