La preparazione al matrimonio sta a cuore alla Chiesa ambrosiana, ma va ripensata perché «il contesto contemporaneo rende particolarmente problematico il tema della fedeltà. «Da circa un anno – spiegano i coniugi Maria e Paolo Zambon, responsabili insieme a don Massimiliano Sabbadini del Servizio per la Famiglia -, stiamo lavorando per cercare di calare nel nostro contesto ambrosiano gli Itinerari catecumenali per la vita matrimoniale». La Diocesi di Milano è molto vasta e diversa nei singoli territori, per questo i responsabili confidano nella creatività degli operatori pastorali per trovare strategie efficaci.
Esistono già esperienze innovative, come quella di coppie di laici che accolgono nelle proprie case altre coppie promuovendo laboratori e dialoghi senza giudizi né pregiudizi. Non mancano in questi percorsi uomini e donne che dopo anni di lontananza dalla Chiesa, magari ai tempi della Cresima, si rimettono in cammino chiedendo il matrimonio cristiano. Sono i cosiddetti “ricomincianti” che riscoprono la fede e «un volto di Chiesa diverso da come se lo erano immaginati».
Per non parlare degli “open day” sull’amore ideati nella parrocchia San Giovanni Battista alla Creta, nella periferia sud-ovest di Milano, con quattro serate aperte a tutti. Da tempo hanno abbandonato le lezioni frontali, «per stare al passo con i tempi», spiega Stefano Rossi. «Condividiamo quelli che sono gli elementi per far funzionare un matrimonio e quelli che lo possono corrodere».
Per Stefano Perboni, che da oltre trent’anni segue i futuri sposi, occorre «dedicare più tempo al discernimento», un po’ come avviene per i preti che si preparano al sacerdozio.