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Lotta allo spreco alimentare: una rete solidale

A Milano gli hub di raccolta e distribuzione come il social market “Solidando” sostengono le famiglie vulnerabili. Attraverso la Food policy cittadina, centinaia di tonnellate di cibo recuperato vengono trasformate in risorse per chi è in difficoltà economica

Nel cuore di Milano, dietro le quinte del social market “Solidando”, si nasconde un’efficace rete di solidarietà alimentare. Ogni giorno, decine di operatori e volontari smistano alimenti freschi e confezionati destinati a famiglie vulnerabili. L’iniziativa, parte di un progetto più ampio gestito dalla fondazione Ibva, consente ai beneficiari di fare la spesa gratuitamente grazie a una tessera a punti, che si rinnova ogni sei mesi in base al bisogno verificato. Questo approccio innovativo consente a circa 1.200 famiglie ogni anno di accedere a cibo di qualità senza oneri economici.

Tuttavia, il social market rappresenta solo la punta dell’iceberg di un sistema più complesso che mira a ridurre gli sprechi alimentari e a supportare chi vive in condizioni di povertà. L’hub di aiuto alimentare, attivato nel 2022 e gestito da Ibva, raccoglie eccedenze alimentari dai supermercati locali e dall’Ortomercato di Milano. Questi prodotti vengono smistati, trasformati e distribuiti a famiglie bisognose, evitando che il cibo ancora utilizzabile venga sprecato. Nel 2024, la rete milanese ha recuperato quasi 800 tonnellate di cibo, distribuendo un milione e mezzo di pasti a oltre 14.000 persone.

Il progetto fa parte di una più ampia strategia cittadina: la Food policy di Milano, nata dopo Expo 2015, che promuove l’accesso al cibo sano e sostenibile per tutti. Nel corso degli anni, la città ha sviluppato una rete di hub antispreco e ha integrato queste azioni con politiche di welfare, offrendo anche percorsi di inclusione sociale per chi rischia di cadere nella povertà.

Il contrasto allo spreco alimentare e la lotta contro la povertà alimentare non si limitano al cibo distribuito, ma coinvolgono anche altre iniziative educative e formative, grazie alla collaborazione di organizzazioni del terzo settore. Caritas ambrosiana, ad esempio, trasforma i prodotti raccolti in pasti e conserve, arricchendo l’offerta destinata alle famiglie vulnerabili.

Nel decennio che ha seguito Expo 2015, Milano ha saputo strutturare un sistema solido di aiuto che coinvolge istituzioni, imprese e volontari, con l’obiettivo di rendere il cibo un diritto garantito e non un bene di consumo accessibile solo a chi può permetterselo. In futuro, la sfida sarà ampliare questa rete di solidarietà e riflettere su come integrare ancora di più il cibo nelle politiche sociali, per far sì che ogni cittadino, indipendentemente dalla propria situazione economica, possa avere accesso a un’alimentazione sana e dignitosa.

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