Archivio storico: il cuore della metropoli

Moderno, sostenibile e ricco di tesori storici. Nel centro di Milano sono custoditi oltre trentamila documenti fondamentali per comprendere la storia della Chiesa ambrosiana e della città

Quando si pensa a un archivio, l’immaginario rimanda a un luogo buio e polveroso. L’Archivio storico diocesano di Milano smentisce questo cliché. Inaugurato nel 2002 dal cardinale Carlo Maria Martini, sorge in via San Calimero, a due passi da Porta Romana e dalla Ca’ Granda, nel centro storico milanese. Al suo posto, un tempo, c’era un cinema-teatro frequentato nel dopoguerra anche dalla compagnia di Piero Mazzarella: la sua demolizione suscitò proteste, ma l’edificio che l’ha sostituito si è presto affermato come nuovo polo culturale della città.

Progettato dall’architetto ticinese Roberto Sennhauser, l’Archivio è un esempio d’eccellenza per funzionalità, estetica e sostenibilità. Dieci livelli, di cui otto dedicati ai depositi, ospitano oltre dieci chilometri di scaffali. La sala lettura, luminosa e attrezzata, si trova al penultimo piano; al piano terra, una sala conferenze da cento posti intitolata a mons. Ambrogio Palestra. L’edificio è alimentato da un impianto geotermico che sfrutta l’acqua di prima falda e impiega accorgimenti architettonici per il risparmio energetico, come lucernari e isolamento termico.

L’Archivio conserva più di 30.000 unità tra volumi, faldoni e mazzi: un patrimonio ancora in fase di studio e catalogazione: tra i fondi più importanti, spiccano le “Pergamene” (2.300 esemplari, alcuni altomedievali), i documenti della Cancelleria, i carteggi degli arcivescovi e gli archivi di numerose parrocchie oggi soppresse. Particolarmente apprezzati dai ricercatori sono anche i fondi relativi a visite pastorali, ordini religiosi e confraternite. Tra i documenti di maggior fascino: l’atto di battesimo del Caravaggio, rinvenuto solo una quindicina di anni fa; la firma del vescovo san Galdino su un atto del 1137 e un autografo di Alessandro Manzoni.

Negli ultimi anni, una delle richieste più frequenti riguarda i certificati storici di battesimo, soprattutto da parte di cittadini stranieri in cerca del riconoscimento della cittadinanza italiana.

Lontano dalla frenesia della metropoli, ma nel cuore pulsante della sua storia, l’Archivio diocesano è oggi un luogo vivo, aperto a studiosi, studenti e cittadini curiosi: un autentico presidio di cultura e memoria collettiva.

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