Ci sono tanti modi per comunicare il Vangelo, oltre alle tradizionali attività in oratorio, il decano don Paolo Zago, parroco a Gorgonzola, ha scelto la via della cultura. «L’idea di evangelizzare attraverso la cultura è nata chiedendoci, di fronte a quanto sta a quanto sta accadendo in Terra Santa, come da cristiani potessimo reagire di fronte a una situazione così grave», spiega il sacerdote. Si è iniziato con la newsletter “Sgaurdi” e presto aprirà un Centro culturale intitolato a Carlo Maria Martini nel nuovo quartiere residenziale “C6”.
Grande attenzione è riservata a tutti, anche agli adulti separati («perché la Chiesa è madre») che si ritrovano nel Gruppo Acor. I giovani del Decanato, grazie all’esperienza della Gmg dell’estate scorsa a Lisbona, hanno ripreso il cammino con maggiore slancio e presto incontreranno l’Arcivescovo. La sfida con gli adolescenti, guidati da Giulia e Serena, è quella di aiutarli a interrogarsi, a riflettere e ad andare in profondità.
Nei comuni più piccoli, come Truccazzano, l’oratorio rappresenta l’unico luogo dove convergono diverse attività, e il bar è aperto anche nei giorni di vacanza. Oltre allo storico gruppo missionario “Le formiche” che supporta e vive esperienze nei paesi del Sud del mondo, l’Unità pastorale di Rodano, di cui è parroco don Paolo Pupillo che ha un passato di fidei donum in Zambia, sostiene a distanza gli studi di ragazze che si preparano a diventare infermiere, farmaciste e insegnanti.
Un decanato, quello di Melzo, aperto al dialogo, al confronto con tutti e capace di solidarietà anche per i più lontani.