Chiesa

“La fiducia tradita”

Gli abusi di potere, di coscienza e spirituali possono diventare punto di accesso a quelli spirituali. La Diocesi ambrosiana da anni è impegnata nella prevenzione e formazione in diversi contesti. Di seguito una sintesi della storia di copertina de “Il Segno” di febbraio

Alla base di ogni forma di abuso su un minore o un adulto vulnerabile c’è una fiducia tradita. Oggi non si parla più solo di abuso di potere, ma anche spirituale, di coscienza e psicologico (che può anche sfociare in quello sessuale). La Rilevazione 2023 del Servizio nazionale per la tutela dei minori dal titolo “Proteggere, prevenire, formare”, con dati 2022 raccolti dai Centri di ascolto delle Diocesi italiane, registra che le persone più esposte sono le ragazze tra i 10 e i 18 anni. «Un dato che merita attenzione e riflessione perché nuovo rispetto al precedente Rapporto», dice Anna Deodato, ausiliaria diocesana, membro del Consiglio di presidenza del Servizio nazionale per la tutela dei minori e del Servio delle Diocesi lombarde. «Ascoltando le persone – spiega – si è compreso meglio che l’abuso sessuale accade all’interno di un sistema nel quale l’intimità, l’interiorità, i confini delle persone vengono violati in diversi modi».

«Agire a livello preventivo – assicura don Enrico Parolari, prete ambrosiano, psicoterapeuta, membro del Servizio reginale Tutela minori e adulti vulnerabili – non vuol dire accusare già una persona di delitti gravi o screditarla, ma intervenire su aspetti problematici o discutibili che porterebbero a un’educazione malsana o ambigua».

La Diocesi ambrosiana, che di recente ha nominato Nicoletta Pirovano come una nuova referente del Servizio tutela minori, è impegnata, anche attraverso un’équipe qualificata, nella formazione e prevenzione in ambito ecclesiale. «L’obiettivo – spiega – è quello di rivolgerci ai Decanati, e in particolari ai sacerdoti, perché abbiamo notato che molte domande arrivano proprio da loro».

A subire abusi oltre ai minori, anche gli stranieri che vivono in condizioni di disagio sociale, possono esserci adulti che attraversano un periodo di difficoltà esistenziale a causa di un lutto, una malattia, un abbandono a livello affettivo. La necessità da parte loro di chiedere aiuto e di cercare conforto può esporli a una relazione a rischio.

Tra le vittime vanno annoverati anche i famigliari, gli amici e le comunità ecclesiali all’interno delle quali avviene un abuso. Si chiamano “vittime secondarie” di fronte a certi fatti provano rabbia, incredulità e sofferenza. Portano dentro di loro ferite profonde e chiedono è di non essere lasciate sole.

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