Nel maggio 2015, papa Francesco pubblicava l’enciclica Laudato si’, un documento che segna una svolta nell’impegno della Chiesa cattolica per la tutela dell’ambiente. Per la prima volta, il Papa affronta in modo esplicito e strutturato la questione ecologica, collegandola strettamente alle disuguaglianze sociali.
Secondo lo storico Agostino Giovagnoli, sebbene altri Pontefici avessero toccato il tema ambientale, Laudato si’ rappresenta il primo documento che ne fa oggetto di un impegno chiaro e diretto. Anche padre Marco Rainini, frate domenicano e docente di Storia della Chiesa, sottolinea come l’enciclica assuma “il linguaggio dei tempi”, prendendo una posizione netta.
La novità più significativa dell’enciclica è l’introduzione del concetto di ecologia integrale, che unisce la cura del creato con la dignità dell’uomo. Papa Francesco denuncia i cambiamenti climatici che colpiscono in modo sproporzionato i Paesi più poveri, già segnati da fragilità economiche e sociali, e mette in discussione i modelli attuali di produzione e consumo, basati su una cultura dello scarto. La crisi ecologica, sostiene il Papa, non può essere affrontata senza una riflessione più ampia su giustizia, equità e solidarietà.
L’enciclica ribadisce anche la centralità dell’essere umano come custode del Creato: l’uomo non è né il padrone assoluto della natura né un intruso da eliminare, ma ha la responsabilità di custodire ciò che Dio gli ha affidato. Secondo padre Rainini, Laudato si’ invita l’umanità a riscoprire la propria vocazione alla cura e alla custodia, superando visioni riduttive o estremiste.
Particolarmente forti sono le critiche ai Paesi industrializzati, accusati di atteggiamenti predatori verso le nazioni povere. Francesco parla apertamente di un “debito ecologico”, dovuto all’uso sproporzionato delle risorse naturali da parte del Nord del mondo, e richiama la necessità di un’etica nelle relazioni internazionali. L’inequità globale, secondo Bergoglio, non è solo individuale ma sistemica, e richiede un cambiamento strutturale.
A distanza di dieci anni dalla sua pubblicazione, la validità della Laudato si’ resta intatta, anzi, ancora più urgente. Tuttavia, gli sviluppi politici recenti, come il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca e l’avanzata delle destre euroscettiche in Europa, hanno rallentato le politiche ambientali. In questo contesto, l’Europa, pur con i suoi limiti, continua a giocare un ruolo importante, mentre la Cina mostra segnali di cambiamento, sebbene lenti.
Nonostante il calo di attenzione istituzionale, il messaggio dell’enciclica mantiene una forza profetica. Invita a una conversione ecologica profonda, che coinvolga coscienze, economie e stili di vita. Come affermano Giovagnoli e Rainini, Laudato si’ non è solo un testo sul clima, ma una visione globale che unisce ambiente, giustizia e spiritualità, proponendo un cammino condiviso per il futuro dell’umanità.
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