Personaggi

Silvia Gastaldi, gli acquerelli e i testi sacri

Quasi cinquant’anni a illustrare la Bibbia con poesia, passione e una missione: trasmetterne il messaggio ai bambini di tutto il mondo e agli adulti. Perché, come dichiara, superare le differenze è possibile

Nata a Genova nel 1942, marchigiana di adozione, ha pubblicato libri – tradotti in diverse lingue – soprattutto per le edizioni Claudiana ed Elledici, e, da quasi mezzo secolo, illustra la Bibbia: dal 2014 collabora con la Diocesi di Milano con i suoi acquerelli per il sussidio Con Te! Itinerario di iniziazione cristiana (Centro Ambrosiano). È Silvia Gastaldi, di confessione evangelica, che si racconta al mensile il Segno di settembre. È la protagonista della video-intervista “Attraverso i colori. Il mondo di Silvia Gastaldi” (produzione Itl, regia di Manuel Sommaiuolo, soggetto di Matteo Dal Santo) presentata ufficialmente nella Quattro giorni di formazione per catechisti e catechiste della Diocesi.

La familiarità con le Scritture le arriva dalla famiglia: «Mio padre – racconta – predicava e si occupava di storia protestante, mia madre era una scrittrice di storie bibliche per bambini. La Bibbia è sempre stata al centro della nostra famiglia. L’ho respirata in casa». La passione per il disegno e l’acquerello proviene dal padre, professore di storia e filosofia, che dipingeva. «Sempre all’opera davanti al suo cavalletto, mio padre non mi ha mai fatto mancare carta e colori», ricorda l’artista. E continua: «A diciotto anni ho maturato una scelta di fede libera e sono stata battezzata per immersione. È stata non la conclusione, bensì l’inizio del mio percorso». Frequenta il liceo artistico a Ravenna e inizia a lavorare in uno studio di architettura. Dopo il trasferimento a Milano, il matrimonio e la nascita delle sue due figlie, nel 1971 Silvia Gastaldi comincia a collaborare come illustratrice con il Servizio istruzione ed educazione della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, l’organismo che si occupa dell’educazione religiosa dei bambini delle Chiese protestanti.

«La considero una vera e propria vocazione, perché mi ha permesso di mettere insieme, per lavoro, il mio amore per l’arte e per la Bibbia, che è diventata un libro di studio. Per preparare le illustrazioni, inizialmente disegni in bianco e nero – prima leggevo tutte le note dei teologi, lavoravo con i pedagogisti – e poi mettevo mano alla matita. Con il passare degli anni è venuto spontaneo immaginare un lavoro che potesse soddisfare il mio desiderio di studio dell’archeologia, della scenografia e dei costumi, così abbiamo realizzato il volume Il popolo della Bibbia. Vita e costumi (Claudiana). Ho impiegato le tecniche di prospettiva apprese nei primi anni di lavoro, e tutto ciò che desideravo da giovane ha trovato pieno compimento».

I numerosi incontri professionali hanno portato Silvia Gastaldi a lavorare ecumenicamente, a partire dai primi anni Duemila, in occasione di alcune coedizioni

Claudiana-Elledici, la prima protestante e la seconda cattolica, con illustrazioni a pastello e acquerello. «Ho preso parte a questo esperimento, ma i tempi erano già maturi, perché altri avevano aperto la strada».

«A me piace fare ecumenismo di base, attraverso il contatto con le parrocchie locali», precisa l’acquarellista. È infatti convinta che «superare le differenze è una cosa che si impara»: «L’ecumenismo si deve fondare sugli elementi comuni, ovvero la Bibbia e il Signore Gesù. Se riconosco negli altri sorelle e fratelli di fede, comprendo che abbiamo semplicemente modi diversi di metterla in pratica. È importante non voler nascondere i fattori di differenza, ma dichiararli, nel rispetto reciproco. Lavorare concretamente insieme, poi, diventa un passo ulteriore».

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